giovedì, gennaio 25, 2007

l'arte del viaggiare


Mi sembra che l’idea di collocare delle sculture o altri manufatti artistici nelle metropolitane
sia un idea vecchia che segni il limite di quanto esposto, forse la battaglia burocratica
che precede queste operazioni è la vera opera d’arte una volta vinta andrebbero esposte
le carte bollate, i permessi, i resti dei frettolosi lunch, e forse al massimo qualche foto dei
partecipanti, l’interesse del pubblico sarebbe nullo tanto quanto quello sollevato dalle
opere che giustamente devono tornare nei luoghi preposti in attesa di un mecenate
o inghiottite dall’oblio. Sono contro il grande fratello e l’arte democratica.
Lo spunto via IHT

12 commenti:

Anonimo ha detto...

porca miseria balorda
sarò lordo:
questo fatto, a questo fatto
non ci avevo mai pensato mai

mmhh
mmhh
mmh
mmhh..z

ci penso per una settimana e poi dopo altre tre settiname di tirò soca ne senpo, ko?

impermeabili impreparabili, su "singinginginrain"

Anonimo ha detto...

i'm sing in the rain..i'm sing in the rain....

ma a me l'arte nelle metropolitane m' pare nà strunzata!

Anonimo ha detto...

programmi eSp.
2a serata soluzioni del -8 (era facile,un pò d'inventiva..)))su commenti.
a mezzanotte speciale bunny...
metropolitana mi viene in mente l'arte della tipa che fa la lap-dance,che ci posso fare..
ciauz.
(\_/)
(°_°)
(> <)
eSp.

Anonimo ha detto...

come ve lo devo dire che il pusher
è importante, guarda che roba,
vabbè ci sentiamo appena ti passa il down

Anonimo ha detto...

Più che una stronzata potrebbe essere un'operazione irrilevante.
Comunque, se per un'amministrazione non rappresenta un mero costo, fornire l'opportunità di essere a contatto con opere artistiche può sempre accendere la curiosità in qualcuno.
E salvare qualche anima…

Anonimo ha detto...

pure tuie i am singing in the train, non rain, ecchediamine,
io l'ho detto che una stronzata:)

Anonimo ha detto...

difatti il mio concetto sarebbe
quello la ragazza è arte, la
statua è morta sotto la panca e sopra la panca, ci vediamo più tardi

Anonimo ha detto...

è più sottile l'invadenza e mai
parlerei di costi, quel qualcuno
che dici sarà curioso di sapere
come mai gli negano la possibilità
di sciegliere, gia la pizza a
domicilio fa schifo figurati l'arte

Anonimo ha detto...

"quel qualcuno
che dici sarà curioso di sapere
come mai gli negano la possibilità
di sciegliere"

In che senso, scusa?

('azz, oggi è già la seconda volta che chiedo un chiarimento: incomincio a preoccuparmi)

Anonimo ha detto...

diciamo che è un po come incontrare
uno sconosciuto che ti mostra le fotografie dei suoi cari, tu non
vorresti far parte di quell'intimità, ma tantè che ne
diventi il testimone involontario,
è mancata la scelta per una visione
che dovrebbe coinvolgere cervello e cuore, rimane una curiosità spicciola con poco futuro, è una sensazione che riesco con difficoltà a spiegarmi quindi è possibile non capirla

Anonimo ha detto...

In quel senso…
Mah… potrei dirti che sono anche d'accordo sull'intimità della "creazione" artistica, la quale necessità di una complicità volontaria e consapevole tra esecutore e osservatore.
Però io slitterei la cosa su di un altro piano.
Perchè, vedi, nella vita di tutti i giorni, e mi riferisco in particolare a quella urbana, immersa in un arredo urbano, le persone sono obbligate ad assistere a una serie di mostruosità che nella mente di chi le ha progettate dovrebbero essere "creatività", non solo funzione.
Magari anche le opere esposte in occasione della manifestazione citatata nel post possono cadere su questo punto, ma sono ottimista e penso che possa generare più piacere che disappunto.

Anonimo ha detto...

dato che prima o poi saremmo arrivati all'arredo urbano, questo
è il post del 24 giugno:
il non senso dei monumenti
il senso dei monumenti oggi, è che non hanno senso, che si possa ancora ipotizzare la costruzione di un monumento inamovibile e fine a a se stesso mi sembra antistorico, che poi succeda a milano è anche ridicolo, avendo ricostruito una città senza carattere, dove quando va bene camminiamo nella sentina, lungo le pareti alte di palazzi anonimi, di questa nave che non ha un ponte di comando, ci ostiniamo a pensare che un monumento piazzato dalla momentanea
bizzarria dell'assessore di turno, possa funzionare, certo c'è sempre lo spazio per un mezzo
miracolo, ed è il caso dell'ago e il filo, al contrario che fare dell'ingombrante monumento
a Pertini, se penso a quali monumenti per me hanno un senso dovrei citare l'immancabile
Beaubourg e la piramide del Louvre.
posted by egine at 7:27 PM 0 comments links to this post
dunque come vedi c'è un filo logico
nel mio discorso, si tratta sempre
di scelte che facciano parte del nostro tempo, la maggior conoscenza e cultura in generale
fa si che le mostre in generale
godano di un enorme successo, ritengo quindi che ogni sforzo
debba essere fatto in quella direzione, la mia utopia è che le
citta si rinnovino, attraverso
un percorso architettonico che è
al tempo stesso è arte che inviti
alla partecipazione ATTIVA, per
abbellire una piazza basta una quercia o un ulivo, mi spiace non
poter citare neanche un albero della CdL, l'ottimismo va e viene
il mio è ancora nutrito dall'indimenticabile mostra di Henry
Moore al Forte Belvedere a Firenze.