venerdì, giugno 12, 2009

manele rumena!!

Poco fa sono uscito per andare all'esselunga per comprare degli amaretti di Saronno, si sarà messo il fazzoletto verde
al collo penserete voi, e invece appena voltato l'angolo il sole ancora alto e caldo mi ha ricordato quanto è lungo il
giorno, e così sorridendo felicemente sono stato sorpassato da una musica orientale, una radiolina a tutto volume
nelle mani di un ragazzino, all'incontrario incrociavo dei sudamericani, ma io seguivo la musica e alla fine ho gridato
musica musica, il ragazzino si è voltato- manele rumena!! e li mi sono ricordato che le cose sono più complicate.

mercoledì, giugno 10, 2009

hello

Non sono convinto che esibire Debora Serracchiani come un trofeo sia una cosa giusta per lei e per le idee
che Debora rappresenta ed il suo modo di rappresentarle, certo c'è la sua attitudine garbata e decisa a contrastare la volgarità
e la demagogia di una Brambilla, ma è evidente che gli appunti che le sono stati rivolti dal senatore leghista sono
rimasti senza risposta, la perdita del controllo sul territorio è una faccenda che grida vendetta, altre sono le
facce responsabili di questo disastro, ma questa sera a Ballarò c'era lei, penso che acquisterà esperienza senza
mai diventare cinica come sembra richieda la scena televisiva, perlomeno questo è il mio augurio. Update 10 giugno Al fine di non essere frainteso o
confuso con dichiarazioni alla Fioroni "Serracchiani brava? Se la bravura dipendesse dalla freschezza, sceglieremmo candidati
surgelati" aggiunge inoltre che a prendere più voti sia stato in Calabria Mario Pirillo ex dc classe 45(e lo dice anche!) poi leggo
di trattative fra Marini e D'Alema (ancora lui?) io pensavo che se ne andassero tutti a casa a fare un altro lavoro, invece no
non mollano in attesa di un'altra batosta, alla Serracchiani il difficile compito di non farsi strumentalizzare da questi
vecchi e logori arnesi politici, escludo Franceschini a cui poco si puo rimproverare, spero che i "piombini" che si riuniranno al Lingotto il 27 giugno possano tessere una camicia di forza in cui rinchiudere il vecchio e perdente macchinario politico.