mercoledì, novembre 21, 2007

buongiorno, sono ginepro della Tavaro di Ginevra

Questo è un post lunghissimo e me ne scuso, pertanto nel mezzo mi permetto di
inserire uno slogan contro il fumo!!

Oggi leggendo questo post, mi è ritornato in mente quando anchio
a 24 anni andavo suonando ai citofoni per vendere le macchine da cucire Elna,
un prodotto svizzero assolutamente all'avanguardia per quei tempi, cosi come
la tecnica di vendita era assolutamente moderna ed efficace , in breve, si trattava
al mattino di presentarsi in una via prestabilita, ricca di caseggiati, media piccola borghesia, suonare il citofono ma più spesso il campanello dell'appartamento, e
pronunciare quella frase miracolosa -Buongiorno sono Ginepro della Tavaro di Ginevra
l'unione di quelle due parole Tavaro e Ginevra aveva un effetto miracoloso, le porte
si spalancavano e 9 su 10 ad aprirmi la porta era una donna, con la sicurezza dei
miei 24 anni chiedevo se sarei potuto tornare nel pomeriggio per un intervista,
anche quest'ultima parola sortiva immediatamente l'effetto voluto, racimolavo cosi
nel pomeriggio 3 o 4 appuntamenti, era d'obbligo che chiedessi anche la presenza del
marito, dato che alla fine sarebbe stato lui a pagare le rate, me naturalmente
questo era possibile solo per un appuntamento dopo le 6 e mezzo, per tutti
gli altri me la sarei vista solo con la donna, continua...

Anche il fumo passivo fa male. foto di Gerhard Vormwald
...che infatti all'ora stabilita
mi apriva sorridente la porta, ed io mi infilavo in casa tenendo in mano la piccola
macchina da cucire portatile ed elettrica, che a prima vista poteva assomigliare
ad un registratore, in men che non si dica individuavo una presa elettrica
e oplà infilavo la spina della macchina, nel frattempo esprimevo tutta la mia
gioia per poter mostrare a lei i miracolosi lavori che la macchina sapeva eseguire,
infilavo un pezzo di tela bianco e azionavo con il ginocchio la leva per metterla in moto, avendo le mani libere potevo sostituire velocemnte le cams che producevano
un altro tipo di cucito, erano tempi diversi per lo meno io penso che ci fosse molto
spazio per la meraviglia e i vaffanculo erano pochissimi
, poi dopo averla fatta provare alla futura cliente,
chiedevo l'ultimo appuntamento alla presenza del marito, e li i nodi venivano al
pettine bisognava vendere la macchina, tanto ero bravo nel raccogliere gli appuntamenti, ne avevo sempre più degli altri, tanto ero restio nel concludere,
di quel periodo ricordo visite in appartamenti anche lussuosi ogni tanto
si sconfinava nei quartieri alti, dove un maggiordomo gentilissimo mi faceva
attendere in attesa che la padrona di casa si vestisse, o in case modeste
dove l'unica cosa non modesta era la bellezza della padrona di casa, ora
sarà che ero giovane e carino, che per i pomeriggi di questa donna io rappresentavo
una piacevole novità sta di fatto che una complicità fulminea calava su entrambi
lasciando aperte tutte le interpretazioni, ero nel mio periodo di prova finiti
i tre mesi la direzione mi chiamò e con grande entusiasmo mi dissero che ero confermato, declinai l'offerta, perchè nel frattempo avevo fatto domanda per
una compagnia aerea e mi avevano assunto, ma questa è un altra storia.

44 commenti:

Anonimo ha detto...

ma allora è vero che c'hai avuto tante vite...
ijn una di queste eri addirittura una macchina per cucire!!!!
grandezzìe ddio!

Anonimo ha detto...

tanti lavori bippi erano tempi
con più possibilità! un altra volta
ti racconto di quando ero nella
carovana Bryllcream una brillantina
dell'epoca, due tubi di brillantina
con motore e due mg rosse fiammanti ma con grande cartello bryllcream,
uno spasso tre mesi in giro per il norditalia...

Anonimo ha detto...

foto??? niente???
vorrei vederti tutto brillante di brillantina :))

Anonimo ha detto...

niente brillantina ma se riesco
recupero una foto della MG del 1960
decapottabile e ciro diventa pazzo
per la bellezza di quella macchina!

Anonimo ha detto...

che bello!
mi attaccherò a ste puntate biografiche!
bisou

Anonimo ha detto...

evvaiiiii!!!! attendo impaziente.

adesso vò a svolgere i miei compiti da brava bp...
torno per cena!
tanti bacissimi pure ad albix
:))))

Anonimo ha detto...

alba, ho letto il post di marcoz
e come vedi i tempi per chi suona al
citofono sono cambiati, ho avuto un
culo della madonna:::)))

Anonimo ha detto...

mi presenterò d'ora in poi come la baronessa di casadooor ... mi sa che potrebbe funzionare in questi tempi di alta civiltà!
n'est pas?

Anonimo ha detto...

je doute madame!!!

Anonimo ha detto...

mail for you

gians ha detto...

in men che non si dica, individuavi la presa e infilavi la spina ehh.

Anonimo ha detto...

Egine,
devo rimandare la lettura, con commento incorporato, a più tardi (casini di lavoro. sto postando roba scritta settimane fa)

A frappé

Anonimo ha detto...

proprio cosi di spina elettrica si trattava, se c'era dell'altro non
è dato di sapere anche perchè
nulla sovrasta in bellezza quello
che crediamo di ricordare!!

Anonimo ha detto...

a più tardi marcoz

Ugolino Stramini ha detto...

egine, si capisce bene da questo piccolo spaccato che l'Italietta era in un periodo di crescita; si lasciava un lavoro per uno migliore. Adesso a scadenza contratto se va bene si viene licenziati e riassunti sotto ditta fittizia con stipendio più basso e meno garanzie.
Anche io mi abbono alle tue memorie, aspetto la prossima.
Devi scusare gians, prima lo riempi di tette, poi è normale che vede malizia dappertutto, senza pensare che questa la tua scatola dei ricordi.

Anonimo ha detto...

essì non solo il nostro paese ma
tutto il mondo era in crescita,
ora sembra il contrario, però posso dirti una cosa, se dovessi pagare
un incertezza cosi grande, in tre anni imparerei il cinese e me ne andrei a lavorare laggiù dove le cose succedono, e poi io vado pazzo per
i ravioli al vapore, per gians
e vero che metto tette dappertutto,
ma c'è sempre un cartello "non toccare" :::)))))

Anonimo ha detto...

Ieri un giovane cameriere, di origine calabrese anche se "sono cresciuto a Milano" ci tiene a specificare, mi racconta di come una volta facesse l'idraulico. Ma come? chiedo io con stupore. E sì, 10 anni fa ero iscritto al rec (è il rec? ora non ricordo) come istallatore specializzato per impianti a gas. Poi ho iniziato a sviluppare allergia, alla polvere e alla forfora animale: entravo in certe case e proprio non ce la facevo a resistere... Fine del lavoro.
Così mi sono rimboccato le maniche ed ho iniziato al lavare bicchieri in una pizzeria, e intanto studiavo, mi facevo i miei corsi di formazione professionale... e sono finito allo Sheraton come cameriere di sala.
A me, quella gente che si lamenta e basta perché non lavora, non c'è lavoro, e non si tira sù e si dà da fare fa venire solo il nervoso, signora.

Non so perché, ma in questa riflessione sul lavoro, e l'Italia che cambia, mi pareva che la sua storia, umilissima, per carità, ci stesse bene.
E' davvero la storia di un'Italia che cambia, credo.

Anonimo ha detto...

se c'è una cosa di cui non ci lamentiamo è l'umiltà, cara F.
a me piacciono tutte le storie,
adoro anche chi non fa un cazzo
ma lo fa felicemente, anche in questa italia cosi diversa le regole del gioco sono le stesse, se non ti
diverte il lavoro che fai dai un
occhiata oltre il tuo naso!

Anonimo ha detto...

Egine,
il post è lungo ma va giù che è un piacere: uno spaccato che meriterebbe una foto del periodo, anzichè dell'amica nell'amaca (tanto potevi recuperare con un altro post).
Penso che vendere in quegli anni fosse decisamente più semplice, soprattutto gli elettrodomestici, che incominciavano a vivere la loro epoca d'oro.
E dimmi, quali stratagemmi usavi per vendere door to door gli aeroplani?

Anonimo ha detto...

sono contento che ti sia piaciuto, la foto ho volutamente mettere qualcosa
che non rigurdasse quell'epoca anche
per evitare l'effetto amarcord, serviva solo a interrompere un post assai lungo, sarà invece impossibile
non mettere foto d'epoca quando
farò un post sulla brillantina
Bryllcream ed il mioo fondamentale
apporto nel marketing di quel prodotto!!

Anonimo ha detto...

Grease!

Anonimo ha detto...

Egio ultimamente sono stata male per il troppo fumo non dico altro racconta delle macchine da cucire.....

Anonimo ha detto...

no siamo sempre in quella italia
l'america è lontana come dice Dalla
dietro la luna!

Anonimo ha detto...

ma praticamente ho detto tutto, per un breve periodo ho venduto macchine
da cucire e vedermi fare l'orlo
era sicuramente spassoso, ma cosi
andavano le cose e ti assicuro che
andavano bene:)

Anonimo ha detto...

So che sono un caso grave, ma all'espressione "infilavo la spina" a me è venuto in mente che arrivava Mastella a staccarla. Vabbe', io vado in cura.

cuncetta ha detto...

Mi ha fatto bene leggerlo.
Grazie. Un abbraccio forte.

(periodo di merda)

Anonimo ha detto...

hehehehehehe rip sei grande!

Anonimo ha detto...

passerà cuncetta, ti abbraccio

Anonimo ha detto...

intanto l'iconografia eginiana è intangibile e preziosa, quindi non vi azzardate a criticarla (magari la mia è grossolana quanto la sua è adeguata...)
poi, sul tema avrei tanto, ma taaanto da dire, che me ne sto zitto. io sono tanto pigro fisicamente, quanto curioso nelle esperienze lavorative e non. la vendita ginepro/ginevra è storia fatta narrazione (ma anche preistoria dal punto di vista commerciale, il porta a porta ormai non lo fanno più neanche i testimoni di genova (ma dove vive marcoz?)

Anonimo ha detto...

si immagino, che se oggi mi presentassi negli stessi caseggiati
con la storia di Tavaro e di Ginevra,
il numero di porte in faccia vanificherebbe ogni sforzo, anche se
la Avon continua a vendere direttamente, ma li si tratta di
gruppi di donne credo, non ne sono
molto al corrente, visto ora, quel momento sembrava veramente pieno di speranze, magari modeste, la mia di vendere, la cliente di avere quel piccolo gioiello perlopiù inutile
ma che sembrava indispensabile, ecco era un italia speranzosa, senza dimenticare le mille miserie
che l'affliggevano.

Anonimo ha detto...

beh, io a occhio e croce ero un bimbo (parliamo dei primi anni sessanta, immagino) ma ne ho assoluta contezza. pure in una miseria infinita (raffrontata alla miseria di oggi, era una miseria corposa, di grana grossa, ma anche essenziale) io me la ricordo mia mamma che divideva i soldi dello stipendio nelle buste ed una era destinata all'acquisto del frigorifero (si, lo riconosco, sono nato in una casa senza frigorifero) e un altra per gli studi di mio fratello.
Speranzosa, bella e azzeccata definizione.

Anonimo ha detto...

esattamente il 1961, le rate per tutto, ma gli affitti facevano ridere, e quasi al ristorante costava come a casa, difatti le famiglie ci andavano, parlo delle nostre famiglie, quelle che mettevano i
soldi da parte:)

Anonimo ha detto...

anche questa cosa è assolutamente vera. noi, d'estate, andavamo quasi ogni domenica a mangiare fuori (eppure i miei erano due operai). se io andassi tutte le domeniche a pranzo fuori con la famiglia, mi costerebbe mezzo stipendio...


GdS

Anonimo ha detto...

sai vivevamo specialmente noi giovani
dal bell'aspetto una sorta di zona franca, nulla ci ero precluso, ne
portofino, ne la gita a barcellona,
il denaro non faceva la differenza,
non ancora, poi piano piano le cose
hanno deciso di qualificarsi attraverso il costo, la scelta peggiore ma cosi è andata.
ora preparo un post brevissimo dedicato al coon e al suo Thanksgiving e includo anche te come socio:)

Anonimo ha detto...

mail egignu..

come parlate belli tu e gds

Anonimo ha detto...

grazie bippi, ovviamente per un parlar bello ci vorrebbe anche ciro
lo aspetteremo!!

Anonimo ha detto...

Oddio, sai, siccome chi non fa un cazzo di solito è mantenuto dal resto della collettività, se lo fa "allegramente" nel senso che lo trova più comodo che cercare mezzi di sussistenza più corretti (anche nei confronti di chi ha bisogno per davvero, e che di fatto sta derubando), sinceramente un po' mi ruga...

Anonimo ha detto...

no non riesco ad inquadrare il
fancazzismo alla luce di quanto
sia ingiusto socialmente, mi limito
a distinguere fra puri fancazzisti
senza pretese di gloria o compensi,
e quanti pretendono di rappresentare qualcosa pur non facendo nulla,
grande fratello o consimili, mi caspisci? ciao F.

la Parda Flora ha detto...

mi sembrano due discorsi diversi: capisco e condivido il tuo punto di vista sul fancazzismo stile grande fratello, anche se credo in realtà sia qualcosa di più complesso di semplice fancazzismo, però su di un altro piano distinguo i parassiti sociali da chi collabora alla creazione della società civile.
Per te che tanto apprezzi le comunità valdesi sopravvissute in Italia, mettila come la presenza di un minimo di etica protestante in qualche modo sedimentata nel mio sentire...

Anonimo ha detto...

ma certo che le rispetto, ed anche il tuo sentire rispetto, ma posso io
rinunciare ad un interpretazione
sia pur passeggera, e poi proprio a me che distruggerei quello che roma rappresenta in termini di distruzione
di qualsiasi senso civico, la il
fancazzismo ha delle grosse pretese
e finge anche di essere occupato

la Parda Flora ha detto...

Ah beh, lì il fancazzismo pretende persino di governare il Paese...
>:((

Anonimo ha detto...

appunto!

p ha detto...

lo leggo solo oggi perché nell'incipit dicevi che si trattava di un post lungo. non è vero! non è lungo. ma è tutto relativo, ovviamente.

è stato dolce leggere questo racconto e poi lo scambio con gds. io quegli anni non li ho vissuti e ogni volta che sento aneddoti legati a quel periodo mi sembra d'aver perso un gran bel film che non ritrasmetteranno più. nemmeno d'estate a notte fonda.
credo che un po' della mia bile derivi anche da questo.

grazie di nuovo per lo spaccato di vita vissuta. spero ce ne saranno altri.

Anonimo ha detto...

caro poldone annotati l'ora per risponderti mi sono svegliato alle
2.15 am ma ne valeva la pena, il mio
ricordo è piacevole ma sopratutto
quella zona franca sapeva tanto di
libertà, l'unico neo erano le donne, che erano assolutamente contrarie a qualsiasi forma di rapporto sessuale, tantè che molti di noi andavano a fare le vacanze al nord,dove delle splendide fanciulle non ci negavano quello che ci spettava, ma sono dettagli, si spero che altri frammenti mi vengano in mente, ciao torno a vaneggiare.