Dico subito che questo post nasce da una idea ma procederà alla rinfusa, tutto nasce da come vediamo i posti dove
andiamo e dove poi ci capita di ritornare dopo molti anni, e di come vediamo il sorriso sui volti dei farmacisti bolognesi
che vivono a Bali e che chiamano i loro figli Brama, Suribari o Rohenia, e mentre li sentiamo chiamare abbiamo ancora
negli occhi i fiumi dell'isola pieni di bambini sorridenti, solo una quarantina di anni fà, sappiamo benissimo che ogni tempo ha una sua felicità e bellezza e che ogni tempo ha gli occhi adatti per vederla, epperò, c'è qualcosa che non torna, cioè mia moglie per esempio credeva nei bei tessuti, poi è arrivato il negro zumbon e da allora i tessuti hanno contato molto meno, per dire, e poi non tutto, ci sono gesti su cui il tempo non influisce dall'origine dei tempi, correre, prendete quei due bellimbusti di Davide e Marcoz, quando corrono c'è un momento in cui risalgono dalla preistoria per appoggiarsi ormai stanchi alla porta di casa, se non bastassero le altre diecimila ragioni per correre pescare dormire, solo questa basterebbe per essere alla pari con Achille o James
Cook come preferite, questo è cio che prova il negro zumbon quando corre.
Ps.per dovere di cronaca riferisco che il negro zumbon mi ha sempre affascinato e che di lui mi ero gia occupato qui
21 commenti:
Bellissime parole da me condivise.
Purtroppo non ho capito niente perchè scritte in italiano troppo
moderno e prive di punteggiatura.
Falle tradurre dal prof. Concetto Marchesi e poi rieditale.
la parola Bellimbusto era dal '34 che non la sentivo. Certo è difficile scrivere e farsi capire dagli albimar come dai bellimbusti.
tvb
Viva Zumbon!
>albimar tralascio la punteggiatura perchè mi
distrae e non ricordo quello che devo scrivere,
per il resto mi sembra che vada tutto bene.
>Caro Zumbon lei mi ha capito benissimo
>ciao Nardi evviva !!
Mi piace tanto quella canzone
http://www.youtube.com/watch?v=j-HNZLg6ntI
e della Mangano non dici nulla una bellezza senza tempo come che ti artiglia i ricordi
Cazzarola Egine, ho impiegato una vita a leggere il tuo post fin da ieri. Oggi lo stesso post, l'ho bevuto come un bicchiere d'acqua di sorgente. Dove sta la differenza, se non in come si guarda alla vita, e nel capire che il tempo è solo una condizione scandita da come si vive. Un abbraccio.
Passo più tardi, quando sarò in grado di comprendere il significato di parole, messe insieme, superiori alla dozzina.
gians grazie dell'attenzione forse potevo essere
più sintetitico, però vedo che hai capito
Marcoz non fare il bellimbuisto e torna, non tutti
hanno il potere di sintesi, ci vediamo più tardi
Altro che appoggiarsi stanchi alla porta di casa! Ritornato dagli allenamenti, m'è toccato scavalcare il cancello, arrampicarmi su per la grondaia ed entrare dalla finestra della mansarda. Tu dirai: "i tuoi erano usciti e non avevi le chiavi." Macché, cercano sempre di non farmi rientrare in casa, si barricano. Ma io li frego sempre.
(rivedere posti dopo tanto tempo mi dà come l'impressione di essermi appena ripreso da una sbronza. I ricordi e la realtà non si sovrappongono alla pefezione e la percezione tridimensionale ne risente, a quanto pare)
Ho seguito il link, bello rileggere i commenti del 2007 anche se vedo, che pure a te lo spam ti perseguita.
avevo letto che i Visconti avevano una tata inglese
che non li faceva rientrare dalla porta ma arrampicare
sino ad arrivare ad una finestra e accedere finalmente
alle loro stanze, quindi hai dei precedenti illustri.
(difficilmente si sovrappongono, troppe cose che ci
sembravano sorprendenti e forse lo erano devono sopportare diversi strati d'animo, veri anelli della
nostra maturità, chiamiamola cosi.)
non l'ho riletto, ma è vero eravamo più attivi
ora con facebook siamo più distratti, io cerco
di farli convivere, ciao gians
FB, infatti è la trasposizione di ciò che noi si vorrebbe, re-incontrare la pargola di cui ci si è innamorati sui banchi di scuola. Nonostante il rischio, (capire che non ci filava per nulla) si prova con ogni mezzo a vivere nel presente, e i mezzi a disposizione sono davvero limitati.
Le barbatelle sono sommerse da fanghiglia mista a neve. Oggi ho un cane, un cucciolo, vado in giro con lui nel mistero di questa campagna nebbiosa. Lui già mi ascolta, (forse ne ho trovato finalmente uno, di essere vivente, che mi ascolta).
E quando rientriamo dalla visita dei possedimenti brulli, ci riscontriamo coi viventi e siamo come maratoneti sulla soglia di casa al ritorno.
Dai retta a uno scemo, Gians, il vero rischio è di scoprire che piacevi a questa o a quella ma, per questioni di timidezza, non se ne è fatto niente.
Son cose che fan male. Meglio non sapere, meglio non sapere…
Gians capisco il tuo punto, che naturalmente per questioni anagrafiche non puo essere il mio, di
sapere qualcosa da una settantenne onestamente mi
fa ribrezzo, per il resto tenderei a dar ragione a
Marcoz, puoi essere piaciuto molto e non essertene
accorto, cazzo una rabbia della madonna!
Si caro GdS tu butti li le cose come se fossero niente
intanto hai un cucciolo con il quale passeggi nelle
brume, e gia ti invidio meno la brullità dei luoghi
ed il duro inverno che li è duro, farebbe piacere
un bel mazzo di rose, o intavvedere l'Irina nelle
brume, sopra al prossimo post.
Marcoz convengo che essere piaciuti e non essersene
resi conto fa incazzare. Ma anche morire portandosi
questo interrogativo nella tomba fa incazzare, non
saprei quale cosa sciegliere.
@Marcoz, ti do retta si! è un'eventualità che non posso escludere, ma anche Egine non ha torto, azz siamo al dilemma del giorno.
Posta un commento