domenica, dicembre 02, 2007
avviso ai naviganti
Nella parte finale del mio lavoro ho avuto la sfortuna di incontrare
dei falliti, uno però era il padrone che mi superpagava e l'altro l'architetto
di fama senza più idee che non fossero quello di rubare il più possibile,
per farla breve, mentro io sfornavo idee per una campagna pubblicitaria,
che avesse almemo la vitalità per sostenere dell grucce improbabili, il
poveretto(l'architetto) insisteva per farla a Berlino, cioè voleva aggiungere
alla mortalità della sua moda, anche la sensazione di ua città disabitata,
perche dovete sapere, questo l'ho gia detto a Davide, dicevo che a berlino
non ci sono i berlinesi, si un sacco di cantieri, una grande sforzo di
rinnovare la città, ma la città resta vuota, per vuoto intendo che tutto
succede da altre parti in altre citta della germania, dai terroni della baviera
ai glaciali abitanti di amburgo, Berlino è li, si cerca di riportare le lancetta
a quando la capitale tedesca poteva competere con londra parigi e via, ma
tutto ciò è bel lontano dal succedere, oggi sul Corriere c'era un ampio
articolo che spiegava ancor meglio il disagio di una città che è praticamente mantenuta dal resto della germania, in questo senso non ci sono i berlinesi,
solo degli abitanti, perche vi dico tutto ciò sotto lo sguardo severo di
Orson Wells, era necessario e un giorno lo capirete.
PS.dimenticavo l'orsetto knut compie un anno allo zoo di berlino, l'evento
culturale più significativo del 2007.
22 commenti:
che carogna l'architetto; ma i berlinesi credo ci siano ancora, magari, purtroppo con qualche dubbio sulla loro identita'nazionale.
egine, ti assicuro che berlino è piena di berlinesi doc. però sono tutti dall'altra parte del muro.
come? il muro non c'è più?! è crollato?! davvero?
vorrà dire che ci sono rimasti sotto. amen.
quello che voglio dire, è che se
pensi a parigi o a londra sai di
cosa stai parlando, di che tipo di gente c'è in quelle città, mentre
per Berlino questa identità non
si è ancora formata, ci sarà una
grande moderna città e poi bisognera
anche fare i berlinesi.
ps.questo in linea gnerale poi se domandi a 18nne e anche meno se
si sono divertiti la, hai una 99%
che ti dirà di si, perchè lasciano
agli altri(vecchi) l'incombenza dellidentità.
si si puo anche concludere con un amen, perchè in linea di principio
diciamolo ma che cazzo ce ne frega
se ci sono i berlinesi o no, era
solo per avvertire di non cercarli perchè non ci sono, ite missa est
Ciao Egi, passavo di qua e volevo salutarti
ciao Tess anchio sono passato da te
ho visto la Betancourt, non ho
parole per commentare.
Ich bin ein berliner.
(un po' d'ottimismo, su)
perchè ti sembro pessimista? solo che sto fatto che non ci sono berlinesi
non mi fa dormire la notte!!
OT. egiu a proposito di lavoro e di report egio: aspettavo questa puntata! mi hanno chiamata a settembre, io ho contatti con le aziende produttrici … (hai visto il consorzio?,eh…alla faccia della Wintour ;) )
Ma chi è che rompe i piatti IKEA? A Berlino, succede?
beh hai passato dlle informazioni preziose mi sembra cha la parte che
riguarda il consorzio sia molto positiva, è ovvio che la differenza da 30 euro a 250 alla produzione
lasci comunque allo stilista ampi margini di ricarico, ma questi
che rompono tanto i coglioni con mille false battaglie etiche, di come
è possibile produrre a certi prezzi
se ne fregano, a parte cio una bella
sputtanata per tanti nomi e per le sciure Vogue!! bella puntata
impossibile risponderti ho telefonato
ma tutti negano di essere berlinesi!
per i piatti rotti non ti preoccupare poi passa angolo e rogola tutto lui
Ah, bene, vado a dormire tranquillo :-D
certo accompagnato dai nostri auguri
di un sonno felice, n'to culo biella!
cit.
Hehehehe egio stasera sei in forma ma la spia sui piatti ikea non andava fatta §:/
Orson ~ Orsetto?
Dove sta il legame?
Comunque alla fine mi hai convinto: Berlino e i berlinesi recitano una parte, la parte di Berlino e dei berlinesi. Tutto ricostruito sulle macerie e i morti, partendo da vecchie foto color seppia in salsa d'architettura ultra moderna. Un'interpretazione che diventa realtà..Egine permettendo.
p.s.
grazie
...a Berlino ci son stato con Bonetti,
era un po' triste, molto grande...
A Berlino non sono mai stato, e non ne so quasi niente, però, pensiamo a come può sentirsi una città cresciuta come una regina, sottoposta alle perversioni di Hitler per molti anni, poi stuprata dai liberatori russo-americani e infine infibulata e sigillata con quella crosta purulenta che fu il muro per mortificare per sempre il suo desiderio di grandezza. Pensiamo veramente che le carezze pietose e i chiassosi capodanno pieni di luci possano così facilmente cancellare quei traumi? Ci vorrà tempo, e pazienza e amore, e non fretta di dimenticare.
come dice ugolino ci vorrà del tempo,
comunque il legame è esatto Orson
e orsetto, capirai che la differenza è notevole!
questo è anche il mio pensiero, ci
vorrà tempo, molto di più di quello che che occorre per ristrutturare
la città, e solo dopo aver superato quei traumi potremo parlare di berlinesi, ma questa non è che una
metafora, applicabile ad altre realtà
che ci toccano da vicino, quando
sembra che i cantieri possano di
colpo ricostruire anche la morale.
sai come siamo noi bambini ci vendichiamo della bimba con le
treccine, che ce le ha suonate per tutto il pomeriggio, rip non se l'è
presa molto, forse i piatti non sono
suoi ma di angolosbocco, ehehehehehe
spettacolo, egine. spettacolo.
grazie ciro sempre felice quando ti piace qualcosa
Posta un commento