martedì, dicembre 08, 2009

mai vivrò quel mondo

Quando sei piccolo leggi Pinocchio e poi viene Salgari, cosi ti sembra che tutto quello che leggerai sarà una vera
cuccagna, forse a qualcuno è successo, ma puo andare diversamente ti puo capitare di attraversare il periodo
della corazzata Einaudi con i suoi Pavese, tutti gli Hemingway ed i Lee Masters, imponenti iceberg contro cui la tua formazione
precaria va a infrangersi in un mare di noia, ma sopratutto di tristezza, escludo Hemingway per via della guerra civile, ma
lo rimetto con la dannatissima storia del vecchio e del mare, e non importa se ogni tanto ti capita la fortuna di leggere
Flaiano perchè non è il tipo che ti aiuta ritrovare la strada di casa, cosi sei hai fortuna diventi un lettore seriale, cioè
per me è stato leggere Piero Chiara, un godimento, quel lago cosi ricco di storielle divertenti, e poi siccome hai fatto
l'autostop in Svezia pensi di conoscerla bene e allora ti piace tentare con Mankell anche Sjöwall Maj; Wahlöö Per e il più
recente Stieg Larsson, insomma ti muovi dove conosci o pensi di conoscere la strada, altri fortunati invece si muovono
a proprio agio in qualsiasi immaginario, non hanno bisogno di esserci stati fisicamente sono i veri lettori, credo la
felicità degli scrittori, a me è successo solo con De Lillo la partita di baseball all'inizio di Underworld,
tenete conto che non conosco il baseball, ma quello che succede in quelle 30 o 40 pagine ti lascia senza fiato, deve essere
cosi quindi caro Davide per me conta molto vivere dove leggo, ciò che racconta Cormac McCarthy rischia di essere un
nuovo iceberg, quella vecchietta e quei ragazzi probabilmente assomigliano a gente di Luino ma sono distanti
nel lessico e mai capisco i loro sogni, quel mondo ruvido non fa per me, quindi mi domando vivrò mai quel mondo?

Ps.Lo Straniero di Albert Camus è il libro con cui sono rinato, niente mi ha influenzato più di quel libro.

24 commenti:

davide ha detto...

la peggio cosa è la somministrazione di un mondo che non ci si sente di vivere. A scuola mi somministravano i promessi sposi che detestavo, amavo invece l'iliade e l'odissea.e frugavo in fondo all'antologia. forse più che il mondo c'entra il modo in cui ci si trova ad abitarlo.
lo straniero in cella prima di subire la condanna a morte si maledice per non aver prestato attenzione a tutti quei racconti sulle esecuzioni capitali, sulle vie di fuga. storie e racconti come manuali d'istruzione. anche se non leggi per imparare. vale la nostra regola "E' tutto molto bello". è bello il livore delle albe di Malmo, le colazioni coi panini di wallander, abiti pesanti da tenere nel baule, sono belli i paesaggi desolati delle praterie di mccarthy. è bello leggere e ricordare, e girare tra quei mondi capendo forse un briciolo in più di qualcosa che non sai cos'è

gians ha detto...

Un buon libro credo debba avere la capacità di trasportarti ovunque, senza per questo avere il bisogno d'andare e toccare con mano.

egine>davide ha detto...

Davide dello straniero mi ricordo della sua ultima passeggiata verso il patibolo, di come era felice,
poi è vero 'è tutto molto bello'

egine>gians ha detto...

Gians non è il libro ma il lettore che come ho detto
riesce a viaggiare in qualsiasi direzione, poi certo
un buon libro aiuta.

Anonimo ha detto...

molto di quello che scrivi mi appartiene (anche Chiara) LOL però non condivido il tuo approccio soprattutto per scrittori che inventano mondi perchè non ci son mai stati. Salgari che a Mompracem mai andò o McCarty che cresciuto nel posto più mentalmente e orograficamente distante dal West, era nato in Rhode Island, se lo inventa e continua a inventarselo nella maturità anche dopo che ci si è trasferito ;-)

Mich Raccoon

albimar ha detto...

ma siete pazzi a leggere, si corre il grave rischio di diventare intelligenti e avere un pensiero autonomo e quindi a essere
sempre infelici. Omologhiamoci all'italietta berluscobossiana, loro
sì che sono felici!!!

Egine>Mich Raccoon ha detto...

si so di Salgari che credo non si sia mai mosso più
in la dell'adriatico, ma quando hai 8 anni sei disposto
a seguire i tigrotti ovunque, quello che cambia col
tempo è la facoltà di sciegliere i paesaggi nei
quali ti muovi agevolmente, ora sai e l'ho detto
che ammiro chi viaggia ovunque, per Cormac
persino tradotto dai fratelli Coen provo poca attrazione, se devo impegnarmi prima c'è
Gadda, che è misterioso più dell'india:)

egine>albimar ha detto...

ciao Albi sono andato a prendere un po di pioggia
ad arenzano, ma siamo tornati come lepri, per il
leggere non mi devo preoccupare, mi dimentico
quasi tutto e in fretta, quindi devo sempre
ricominciare, che fatica,

gians ha detto...

Per i viaggiatori della mente non servono segnalibri, caro Egine, quindi il tuo commento ad Albimar, pare zoppo. ;)

egine>gians ha detto...

gians non ho ben capito, ma mi piace la storia
dei segnalibri, io comunque veramente non ricordo,
i classici non mi aiutano perchè non li ricordo.

GdS ha detto...

Caro Em, che noia condividere. Ma devo. Sulla formazione (Chiara a parte) e sull'immaginario infantile, anzi, sulle attese infantili. Poi c'è molta noia (ma Pavese un po' m'ha intrigato) e molti iceberg. Io sono uno, (ma non dirlo in giro che me ne vergogno) che s'è letto due volte l'Ulisse e s'è letto tutto McCarthy. L'ultimo no. Che non amo gli editori che scovano scritture giovanili. McCarthy ed io, abbiamo condiviso, insieme ad altri due milioni di volenterosi, il sogno di rifare l'Ulisse, di inventare l'iceberg assoluto. Dunque non leggerò il suo ultimo. Però il suo West l'ho amato, perché è un west inventato e moderno (da Rhode Island, come direbbe il Socio). Il moderno mi piace, sono i contemporanei che mi stanno sui coglioni.
Però di Pinocchio parliamone.

gians ha detto...

A dire il vero, manco io mi sono capito alla perfezione, ma mi suonava bene, e l'ho detta lì su due piedi. Mi piace pensare alla vita scandita da episodi, come un immenso romanzo, si prendono solo quelli che più ci hanno dato qualcosa.

egine>GdS ha detto...

vado cosi per filo non mi meraviglio che un lettore
forsennato come te abbia incontrato degli iceberg
certo che l'Ulisse, io non sono riuscito a procedere
oltre le prime pagine, però quello che racconti
di McCarthy è la stessa cosa che dice il Coon, dunque
questo west inventato sicuramente potrebbe piacermi
più di quello vero, e poi perchè no, condivido
sul moderno mentre per i contemporanei De Lillo
non ti è piaciuto? e per Pinocchio non mi dare un dolore che non potrei sopportare, la fatina azzurra,
probabilmente aveva le giarettiere in tinta, fammi sapere!

egine>gians ha detto...

gians puo essere anche come la vedi tu, poi
comunque contano altre cose che ora non ti sto
a tediare, saper pescare, fare il bracconiere, ecco
per esempio.

Ugolino Stramini ha detto...

Lo straniero di Camus, sottoscrivo e sottolineo; lo lessi più di un anno fa, e oggi sto affrontando con le mie misere forze "Il mito di Sisifo" dello stesso; altro registro, stessa questione: che ci facciamo qua? che vogliono tutti?

Pinocchio l'ho finito di leggere da qualche mese alla mia figlioletta: è quello che si dice un romanzo pedagogico; mi sono ritrovato ad usare le sue immagini decine di volte per farmi capire da mia figlia.
Le giarrettiere non le ho viste, ma la scollatura non era male.

tauta: chi era costui? viene da tutto, colui che ha tutto, berlusconi :)

egine>ugolino ha detto...

Tauta era la parolina che bisogna mettere se uno commenta da te, ma diventerà la nostra parola, quella
attraverso la quale sapremo riconoscerci, oltre
narturalmente alle affinità elettive, scollature,
reggicalze ed altri oggetti letterari, tua figlia
digli auguri affettuosi da parte mia, io sto cercando
un dsI nintendo ma deve essere blù, questo è il
bello dei bambini, ciao

GdS ha detto...

tauta a tutti. volevo solo dire che non mi sognerei mai di ammazzarti Pinocchio. Ma diciamo che io ero più per Capitani Coraggiosi, I ragazzi dell via Pal, Zanna Bianca, etc. La pedagogia del toscano l'ho apprezzata, coi vari figli, edulcorata nella versione disneyana. L'originale mi ha sempre angosciato un po'(fatina a parte ovviamente, che sono certo portasse giarrettiere turchine su spesse calze bianche...)

Anonimo ha detto...

Sì ha indirettamente ragione il Socio: perchè London non c'è? E Mark Twain? E giù giù fino a Zane Grey? (Forse svacco perchè avendovi avuto prozii e cugini gioco sulle due sponde del laghetto atlantico) Poi su Gadda mi sdraio ma proprio su tutto... anche l' interventista ecc.
mich coon

egine>GdS ha detto...

Caro GdS cazzo come ho potuto dimenticare Ferenc
Molnar, sono persino andato a vedere la strada
a Budapest, e Zanna Bianca e questo vale anche
per il Coon quando elenchi cose che ti sono piaciute
ne dimentichi altre che hai amato moltissimo
come London, ti tauto con afetto

egine>Coon ha detto...

Mich certo che ha ragione e pure tu ma come ho
detto sopra a volte dimentichi chi ti ha tenuto compagnia
come London o come i ragazzi della via pal, e
Tom Sawyer, ma vedi sono tutti compagni
dell'adolescenza, Gadda meriterebbe un attenzione
particolare e forse per merito tuo, potrei affrontarlo,
al di la del Pasticciaccio... dammi altri due titoli
che mi aiutino a capirlo.

egine>GdS ha detto...

GdS prima che me lo ricordi tu un altro grande
G. Simenon!!!!

GdS ha detto...

In effetti tu parlavi di infanzia e adolescenza. Ma allora dovrei citare melensi libri di cappa e spada o roba tipo Scott. Ma era roba da mercatino dei libri di Natale. Acquistata perché non c'era altro, sviluppava un'anima ingenua e sentimentale (per dirla con Schiller). Simenon è scoperta tardiva e non finirò mai di benedirlo. Per Gadda io oltre al Pasticciaccio ho letto la Cognizione del dolore e l'ho messo nella categoria degli iceberg :-)

egine>GdS ha detto...

non ci sono fra i miei ricordi libri di cappa e spada, ma
ricordo benissimo certe copertine tipo Scott, quasi
sempre disegnate, e c'era sempre un cappello
alla davvy crocket o in alternativa un kilt scozzese,
per Gadda, vediamo cosa dice il Coon sinceramente
non mi vorrei misurare con un iceberg:)

egine>GdS ha detto...
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