Quando sei piccolo leggi Pinocchio e poi viene Salgari, cosi ti sembra che tutto quello che leggerai sarà una vera
cuccagna, forse a qualcuno è successo, ma puo andare diversamente ti puo capitare di attraversare il periodo
della corazzata Einaudi con i suoi Pavese, tutti gli Hemingway ed i Lee Masters, imponenti iceberg contro cui la tua formazione
precaria va a infrangersi in un mare di noia, ma sopratutto di tristezza, escludo Hemingway per via della guerra civile, ma
lo rimetto con la dannatissima storia del vecchio e del mare, e non importa se ogni tanto ti capita la fortuna di leggere
Flaiano perchè non è il tipo che ti aiuta ritrovare la strada di casa, cosi sei hai fortuna diventi un lettore seriale, cioè
per me è stato leggere Piero Chiara, un godimento, quel lago cosi ricco di storielle divertenti, e poi siccome hai fatto
l'autostop in Svezia pensi di conoscerla bene e allora ti piace tentare con Mankell anche Sjöwall Maj; Wahlöö Per e il più
recente Stieg Larsson, insomma ti muovi dove conosci o pensi di conoscere la strada, altri fortunati invece si muovono
a proprio agio in qualsiasi immaginario, non hanno bisogno di esserci stati fisicamente sono i veri lettori, credo la
felicità degli scrittori, a me è successo solo con De Lillo la partita di baseball all'inizio di Underworld,
tenete conto che non conosco il baseball, ma quello che succede in quelle 30 o 40 pagine ti lascia senza fiato, deve essere
cosi quindi caro Davide per me conta molto vivere dove leggo, ciò che racconta Cormac McCarthy rischia di essere un
nuovo iceberg, quella vecchietta e quei ragazzi probabilmente assomigliano a gente di Luino ma sono distanti
nel lessico e mai capisco i loro sogni, quel mondo ruvido non fa per me, quindi mi domando vivrò mai quel mondo?
Ps.Lo Straniero di Albert Camus è il libro con cui sono rinato, niente mi ha influenzato più di quel libro.